“tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati dal comune in cui attualmente si trovano” se non “per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”.
La circolare del Ministero dell’Interno chiarisce che, tra questi, “rimangono consentiti…i movimenti effettuati per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere. Rientrano, ad esempio, in tale casistica gli spostamenti per esigenze lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella abituale, o gli spostamenti per l’approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino e/o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di altro comune”.
Pertanto, i pendolari potranno continuare a spostarsi da un Comune all'altro quotidianamente e sarà anche possibile uscire dal proprio comune per fare la spesa se il punto vendita più vicino alla propria abitazione si trovi nel territorio del Comune limitrofo.
Resta confermato, naturalmente, che qualsiasi spostamento all'interno dello stesso Comune è consentito sempre e solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.